Cielin, dea del mare e delle tempeste

Cielin era solo una bambina quando il richiamo del Gorgo la strappò via dalla sua dimensione, un mondo giocattolo creatole dai suoi genitori per permettere di poter sviluppare i suoi poteri in tutta sicurezza. Inutile dire che la piccola Cielin non era pronta ad affrontare le conseguenze del diventare un dio su Yortik: guerre? Potere?
Le divinità parlavano di cose che lei non comprendeva. Perché avrebbero dovuto combattere? E cos’era questa storia dei fedeli?
Alcuni decisero di mettersi d’accordo, di dividersi i fedeli, così dicevano, ma lei sentiva un solo grande e potente sentimento: la nostalgia. Si prese ciò che più di tutte le ricordava casa, il mare: un luogo ampio e sicuro, dove potersi inabissare e scomparire ogni volta che volesse. Vide il suo riflesso nell’acqua, giocando con le creature marine e nuotò invisibile agli occhi delle creature generando con il suo movimento tempeste e onde. Soltanto un gioco per lei. Poi capì che su quelle che sembravano dei giocattoli c’erano delle persone. Persone vere. Persone che ridevano, piangevano, a volte cantavano e raccontavano delle storie, altre si amavano. Raramente c’erano altri bambini come lei: un vero peccato. Li avrebbe fatti giocare e li avrebbe portati in salvo, ovunque essi volessero andare.
Cielin è una dea volubile e nel suo cuore rimane viva la convinzione che forse, prima o poi, riuscirà a tornare a casa. Se gli Dei dovessero dire chi sarà la prima a trasformarsi in Eterno di loro, potrebbe essere proprio lei: imprevedibile e al di fuori delle logiche delle altre Divinità. I suoi sacerdoti tuttavia continuano a venerarla poiché i suoi doni, nel momento in cui li elargisce, possono essere mirabili così come terribili. Nessun pescatore o viaggiatore per mare si sognerebbe mai di compiere gesti che potrebbero in qualche modo adirarla, sebbene non sia sempre facile comprendere e interpretare il suo volere.
Cielin adora le storie, la musica, le ballate e la vita. In generale detesta tutto ciò che contribuisce ad uccidere le creature del cielo e del mare, la sua più grande compagnia.
Si dice che per propiziare la Dea, sia un bene spartire parte del proprio tesoro con lei: a quanto pare garantisce un viaggio sicuro ai mercanti che offrono oggetti luccicanti come specchi, collane, bracciali o altri ninnoli frivoli. Non le interessa tanto il valore materiale dell’oggetto in sé ma a quanto pare le piacciono gli oggetti nuovi, divertenti e luminosi. Pare che sia stata molto impressionata da un mercante che le abbia portato in dono delle biglie, molto tempo fa: alcuni credevano che il dono sarebbe stato disprezzato a causa del suo scarso valore economico, ma il mare fu calmo e tranquillo per tutto il tragitto.
Nessuno a quanto pare sa che aspetto abbia la Dea, ma qualcuno giura e spergiura di aver sentito la sua risata nelle onde e la sua voce nel vento. Ancor meno sono quelli pronti a testimoniare di aver visto una bambina nuotare pacifica nella tempesta più atroce… Forse perché non sono tornati indietro per raccontarlo.