Lector, dio della ricchezza e dei commerci

“Da quando le società esistono, tutti i rapporti fra creature senzienti sono stati onorati dai contratti. Il più importante di tutti è quello di cui ognuno sembra essersi dimenticato: il contratto d’assicurazione concluso fra i ricchi con i poveri.”

Dire che al posto del cuore di Lector c’è un abaco non sarebbe poi così sbagliato, ma varrebbe anzi come complimento. Le poche immagini della divinità, che viene più che altro raffigurata in maniera simbolica, sono quelle di una creatura con una bilancia da orafo in mano e un contratto nell’altra. Il dio viene rappresentato con molte mani sempre affaccendate e pesanti occhiali atti a esaminare in maniera oculata gli scritti e i patti stipulati dagli uomini.

Quelle che gli rivolgono i suoi fedeli non sono pietose suppliche e lamenti: non vi è spazio per la pietà in una società dove l’unica forza che deve prevalere è quella dell’intelletto. Se l’uomo è stato in grado di alzarsi dallo stato di bestialità è stato, infatti, grazie alle sue capacità.
Diversamente da Yal però, per Lector le leggi non sono fini assoluti ma mezzi poiché il vero potere è piegare il mondo alla propria volontà. Non è con la bellezza né con la misericordia che si può ottenere il suo favore, frivoli mezzi che disprezza a meno che non vengano usati anch’essi per stringere alleanze, stipulare contratti e scambiare informazioni. I perni sui quali gira il mondo non sono altro che ingranaggi che aspettano di essere manomessi e impugnati da chi possiede la giusta inclinazione. Persino un truffatore potrebbe pregare Lector, se il suo scopo è quello di convincere i suoi clienti che un abbaglio colossale in realtà è un affare vantaggioso, purché l’inganno sia condotto con maestria.
Ciò che è inviolabile infatti è la sacralità del contratto: rompere palesemente un accordo scritto è punito severamente poiché è paragonabile alla subdola strategia di un baro che non riesce a vincere con la sua mano di carte.
Inutile dire che la truffa è come il trucco di un buon illusionista: finché non viene scoperta, saranno tutti d’accordo che si è trattato di una magia.

I suoi sacerdoti sostengono che la sua chiesa sia la più giusta, per il semplice fatto che ogni fedele può accedere a determinati servizi a parte che parli il linguaggio che tutti capiscono: la retribuzione. Che siano contanti, beni, informazioni o favori – chiaramente messi per iscritto, poiché le parole nulla valgono – il Dio non nega il suo aiuto a nessuno.
Tutto e tutti hanno un prezzo, e proprio per queste le Chiese sono assolutamente neutrali dal momento che non si schierano con nessuna fazione in particolare. In ogni paese e nazione possono ergersi templi in onore a Lector e l’ulteriore peculiarità è che gli stessi sacerdoti comunicano e si scambiano beni e informazioni da una chiesa all’altra, come se fossero un’unica istituzione che coopera.

Si dice che le offerte più gradite siano oggetti conservati all’interno dei templi stessi, edificate quasi sempre intorno a un caveau ben controllato all’interno del quale molti affidano i propri beni. Nulla è più gradito a un mercante infatti che un pezzo unico, il cui valore si avvicina ad incalcolabile.