Tonaguth, dio della magia e della conoscenza

Tonaguth benedice coloro che tentano di superare i propri limiti con la magia, mentre chi utilizza la magia per scopi che non lo arricchiscono in termini di potere o conoscenza incontra il suo sfavore.

Le benedizioni di Tonaguth assumono la forma di una boccetta di inchiostro nuovo che non si ricorda di aver comprato, momenti di intuizione fulminea che permettono di avanzare rapidamente lungo una linea di ricerca e odore di libro nuovo nell’aria a prescindere dalla presenza di libri nelle vicinanze. Si dice che i veramente benedetti dal dio possano conoscere il contenuto di un tomo solo toccandolo e che il suono dei loro passi sia simile allo scricchiolio di un volume aperto per la prima volta.

Il Dio mostra la sua disapprovazione cambiando gli appunti di lavoro o di studio in incomprensibili masse di scarabocchi, causando fallimenti o effetti collaterali inattesi al lancio di incantesimi o causando perdite di memoria. In alcuni luoghi la demenza senile è nota come la “maledizone di Tonaguth” o “maledittia”. Il peggior peccato per Tonaguth è impedire la diffusione della conoscenza ai meritevoli, per questo, si dice che chi toglie a questi la possibilità di apprendere, potrebbe scoprire che nessuno si ricorda di lui. A memoria d’uomo nessuno ha mai compiuto un atto tanto grave da causare tale punizione

Il cardine del credo di Tonaguth è che chi detiene il potere e la conoscenza deve impiegarli per il miglioramento del proprio mondo, a prescindere dai sacrifici (propri o di chi si trova lì vicino). L’utilizzo della magia per il bene degli altri è accettabilissimo, tale atto comporta però l’istituzione di un debito che andrà ripagato. La conoscenza a qualunque costo comporta che le aspettative dei seguaci nei confronti degli altri siano molto elevate e la mancanza di applicazione, non solo nelle arti magiche, è considerato un peccato imperdonabile.

I sacerdoti di Tonaguth svolgono spesso ruoli di mediazione tra incantatori rivali e nei paesi esterni alla magocrazia sono considerati tra i sapienti più eruditi. Spesso svolgono il ruolo di insegnanti o precettori per i figli degli abbienti. Quasi tutti sono notoriamente severi.
Tonaguth sa bene che non tutte le informazioni hanno lo stesso peso e che alcune è bene rimangano segrete, per questo i sacerdoti sono spesso custodi di conoscenze proibite o dimenticate.

Il Dio della conoscenza non ha giorni sacri predefiniti o cerimonie particolari, crede che ci siano già abbastanza nozioni da conoscere e che il tempo impiegato a festeggiare potrebbe essere meglio impiegato in altro. I seguaci del Dio gli tributano una preghiera al mattino, perché li guidi nella loro acquisizione di nuove conoscenze durante la giornata. I più devoti includono invocazioni alla divinità prima di lanciare incantesimi, utilizzare oggetti magici o anche solo quando incrociano un incantatore (se non lo sono a loro volta).

Tonaguth non ha un’arma preferita in quanto se si è costretti ad usare un’arma e non la magia vuol dire che qualcosa è andato terribilmente storto. Un’eccezione a questa regola sono le armi incantate, intrinsecamente migliori di qualsiasi altra arma. Alcune rappresentazioni lo raffigurano mentre impugna una spada fiammeggiante, anche se non è noto se tale arma sia mai stata impugnata dal dio. Alcuni ritengono si tratti di una figura allegorica legata all’enfasi che il credo mette sull’ardore e l’impegno nel perseguire la conoscenza.