Mastini del Diavolo

NAVE:
La Cialtrona dei Mari, un galeone in origine appartenuto a Caleb “Bastardo Reale” Nicholson e battezzato “Regina Famelica”, infine donato da Caleb a J Bally che l’ha fatto modificare da Gael Flint, “l’Ariete”, in modo da essere più maneggevole. J Bally l’ha dunque ribattezzato “Cialtrona dei Mari” in onore della sua grande amica Capitan Aranea Shaw, “la Sanguinaria“. Il galeone è pesantemente armato e ha tre comignoli che sbuffano continuamente fumo: molti credono sia la sua anima magica ma in realtà è la cucina che è sempre in funzione. I cannoni presenti sui lati sono stati donati da Capitan Rutto di Mare come regalo di buon auspicio. La nave è verniciata in modo che sembri traboccare sangue dal parapetto.

CAPITANO:
J Bally, “il Cuoco del Diavolo”, ex primo ufficiale e cuoco di Barbarum

EQUIPAGGIO:
Narset “Strega degli Abissi” (Primo Ufficiale), Angus “L’Orso” (Cuoco di Bordo), Polena, Annabelle “Big Mama” Doll, Margot Adams, Fre’ri.

ASPETTO:
i Mastini del Diavolo sono pirati di tutte le razze e di tutti i generi, spesso irascibili e con poco raziocinio se messi in faccia al pericolo. Al tempo stesso tutti i membri dell’equipaggio sono allegri e avvezzi all’alcool e al buon cibo.

MOTTO:
Le anime al diavolo, la carne al demone.

JOLLY ROGER:
Un teschio di diavolo che brinda davanti a una bestia con un sole sullo sfondo. Bally ha voluto legare il suo jolly roger ad un’ideologia e non alla sua figura tanto che ha spiegato così il perché di quella scelta: “Il diavolo rappresenta Barbarum, l’incarnazione dei tre princìpi pirata che tanto sono cari agli Zurakara , la bestia rappresenta il lato più feroce della ciurma e il sole è l’equipaggio, una nuova Alba Dorata per Daymart di cui loro saranno un giorno i fautori. Il calice pieno di sangue rappresenta il principio nel quale la ciurma più si rispecchia, e un brindisi al nuovo mondo che sarà celebra la fede nell’Alleanza e nei tre princìpi.”

FILOSOFIA:
I Mastini del Diavolo sono dei sognatori e ognuno di loro ha il proprio sogno da portare a termine: il capitano identifica questo sentimento come la “Fame”. Sogni di gloria, denaro, vendetta, carne, amore… non importa quale sia, i Mastini sono costantemente pronti a lottare per esso o per difenderlo, non importa il mezzo o chi sia il loro avversario, combatteranno sempre per ottenerlo, per il loro posto nel mondo o per la rovina di esso. Assassinio, lotta, sotterfugio, tutto è concesso: l’importante è il risultato, l’unica regola mai infrangere i tre princìpi. Proprio per questa foga e i diversi obbiettivi all’interno della ciurma a volte nascono dispute che possono arrivare anche a scontri e duelli. Non è mai permesso uccidere un nakama ma ciò non toglie che i combattimenti siano spesso brutali e sanguinosi. A volte alcuni membri dell’equipaggio arrivano perfino a sfidare il capitano a duello per migliorarsi o far valere le proprie opinioni, cosa che lui accetta sempre con un sorriso sulla bocca.

I Mastini del Diavolo hanno una forte connessione con il loro lato bestiale, appagandone sempre gli istinti ed entrando sempre più in simbiosi con esso. Spesso attingono proprio alla propria bestia per trovare la forza dentro di loro: questa è una pratica molto sentita da tutti nella ciurma tanto che al momento del giuramento il capitano cede ai novizi una goccia del proprio sangue. Questo scatena forti dolori e una sorta di trance che per la prima volta mette in comunicazione l’aspirante Mastino del Diavolo con la propria bestia. Ma come è necessario conoscere e saper sfamare la propria natura è necessario anche saperla controllare per evitare di venire abbattuti come cani rabbiosi, per questo ogni Mastino ha il dovere verso sé stesso e tutti i suoi nakama di imparare a domare i propri istinti.

Ogni Mastino del Diavolo “omaggia “ la propria bestia interiore strappando il cuore del nemico caduto e mangiandone un pezzo, anche se alcuni hanno modi più coloriti per dar sfogo ai propri istinti. Quando un membro dei Mastini muore il suo cuore viene diviso per la ciurma in una sorta di rito che simboleggia il continuare a vivere all’interno di ogni nakama, tanto che a volte alcuni si fanno persino carico di portare a compimento il sogno del compagno caduto. I Mastini del Diavolo sono burberi e in competizione fra di loro ma sempre uniti e affiatati se si tratta di perseguire un obbiettivo comune .

Il Capitano Bally è un noto cannibale e ama cucinare nei modi più strani tutti gli avversari che miete, da qui l’appellativo “Cuoco del Diavolo”. Spesso dopo una battaglia organizza grandi banchetti con tutta la ciurma, e anche se nessuno chiede la provenienza del cibo tutti sanno da dove viene .

IMPRESE:
“Voi ora non siete un cazzo, non siete un cazzo perché non conta quanto grande è il sogno che avete, non conta quanto potete volerlo, conta quanto potete influenzare il mondo. Un uomo da solo non può farlo, ma una nave di demoni sì, e come si fa a creare questo? Come si crea una forza in grado di distruggere una nazione? Combattendo e sopravvivendo, amando i propri ideali e non perdendo mai di vista l’obbiettivo. Volete odiarmi? Fatelo! Volete disubbidire ? Morite o sconfiggetemi. Volete combattere con me? Bene, vostro sarà il compito di essere coloro che porteranno il mio sogno a termine quando io cadrò perché sarò troppo debole o per mano vostra o contro il nemico. E il nemico non è la Marina, non sono i corsari, ma è chiunque si metta fra noi e la nostra preda!”
Discorso di Bally ai suoi uomini al momento della fondazione della ciurma