Sinholhim, Le Terre degli Elfi

Lo stemma della nazione sono tre torri, una bianca, una nera ed una rossa, cinte da un ramo di quercia e sormontate dalle tre lune di Yortik.

Si dice che gli Elfi siano il secondo popolo, dopo i nani, ad essere arrivati su Yortik.

Originari di un mondo freddo e ormai prossimo alla fine, hanno subito considerato il nuovo mondo una nuova opportunità per poter ricostruire il loro regno.

Shalandra Salenthalass, la regina di allora, diresse il tutto e trovarono la loro patria in un continente accanto al polo sud del pianeta. Un luogo temperato dove alberi secolari giacevano immutati dalla creazione stessa del mondo.

Con le loro arti hanno dimostrato di saper sfruttare la natura del luogo senza rovinarla, anzi, semmai abbellendola donandole una stilla di ordine. 

Vennero quindi fondate tre città dedicate alle tre lune di Yortik. La capitale Shealass dedicata a Silvermoon, e le altre due Tanoriel e Elmishas dedicate rispettivamente a Blackmoon e a Bloodmoon. 

In queste città pietre sapientemente lavorate, simili al vetro o a degli specchi si intrecciano con i metalli e con il legno degli alberi per dar luogo ad edifici dalla bellezza mozzafiato. Per tutti gli elfi è importante il contatto con la natura, con la propria terra. Nessun elfo si sognerebbe mai di commettere qualcosa che potrebbe danneggiarla se non fosse estremamente necessario.

Shalandra Salenthalass governava dalla Torre Eburnea della città di Shealass, la figlia Arienden governava dalla Torre d’Ebano di Tanoriel ed il figlio minore Elegor dalla Torre Carmina di Elmishan.

La società è organizzata secondo una monarchia al cui vertice ci sono i discendenti diretti di Shalandra. L’organo decisionale è il consiglio, anche se l’ultima parola spetta sempre al Re o alla Regina che ha potere di veto sul consiglio stesso. Il Consiglio è formato dai capi delle varie “Arti” presenti nella società. L’Arte Cittadina, l’Arte della Guerra, l’Arte delle Opere Meravigliose, l’Arte degli Arcanisti, l’arte dei Guaritori, l’Arte dei Sacerdoti, e così via. In tutto vi sono ventuno arti. Il consiglio decide sia sulle questioni più importanti che su quelle mondane. Per quanto riguarda l’educazione, fin da piccoli gli elfi vengono indirizzati in un accademia che gli presenta varie proposte e strade da intraprendere.  Ogni elfo è obbligato durante i 35 anni di studio in accademia a passare gli ultimi 21 anni, ognuno in una corporazione diversa delle Arti, in modo da poterle conoscere tutte e poter scegliere la propria via. I giovani durante il periodo di “apprendistato” vengono invitati a formare dei gruppi con altri individui che fanno sempre apprendistato, ma non nel medesimo ambito per rendere il gruppo il più eterogeneo possibile. Durante questo periodo è la società stessa ad occuparsi dei giovani dal punto di vista economico e viene dato loro accesso gratuito praticamente ovunque. Al termine di questo periodo al giovane viene chiesto di prendere una decisione secondo le proprie inclinazioni e quindi viene affidato in maniera definitiva ad una delle Corporazioni o Arti affinché divenga un membro produttivo della società.

Gli elfi considerano la vita sacra ed i crimini, in genere, vengono puniti facendo sì che il reo passì più o meno tempo, a seconda del crimine, a servire la società nelle corporazioni dove c’è più bisogno di personale, senza ricevere altro compenso che il necessario per vivere. I crimini più gravi vengono puniti con l’esilio dalle città a vita, e al reo viene concesso un arco e 10 frecce per sopravvivere nella foresta, sempre all’interno del territorio elfico. Per un criminale esiliato uscire dal territorio elfico equivale a morire. Gli Ileadrass, i temibili gruppi scelti di scout che guardano i confini, hanno il compito di non permettere che alcun criminale entri o esca dalle terre degli elfi.

La vita degli Elfi è estremamente lunga, circa 800 anni. Raggiunti i 300 anni di età sembra che smettano di invecchiare. Nessuno ha mai visto su Yortik un elfo che sembri anziano o vecchio. La loro estrema longevità li rende, in genere, poco inclini a “mischiarsi” con altre razze, semplicemente perché hanno degli standard diversi per quanto riguarda i sentimenti o anche le priorità. Per un elfo spendere un intero anno per scegliere la tonalità di blu con cui dipingere il cielo in un quadro potrebbe essere perfettamente normale. Come anche avere una relazione che duri “solo” 20 o 30 anni, potrebbe essere vista dall’elfo solo come una storia a cui dare relativa importanza.

In genere nelle relazioni sono molto fedeli. Se un elfo o un’elfa sceglie un compagno o una compagna è per la vita. Seppure infatti il “divorzio” o la “separazione” siano infatti permessi senza alcun problema, vengono visti dalla società elfica come un fallimento personale della coppia che è stata incapace di scegliere il proprio partner. I casi dove si è fatto ricorso al divorzio, comunque, sono talmente sporadici da non rientrare nella statistica.

Modi di dire:

  • Anche il falco rallenta prima di scegliere la preda: detto, specialmente all’indirizzo di giovani elfi troppo esuberanti e smaniosi che vogliono agire, prima di riflettere.
  • Un sasso non perturba il Sevis (ampio fiume nel territorio elfico): ad indicare o  l’inutilità di una certa azione, o il fatto che nonostante il proprio comportamento “burrascoso” non si sta perturbando l’interlocutore.
  • Gli Ileadass non cacciano i topi:  ad indicare che non ci si vuole abbassare a fare un lavoro troppo al di sotto delle proprie capacità.
  • Scheggia di Amarwel: detto come complimento ad una ragazza, a voler intendere che ella riflette in sé parte della bellezza della stupenda regina degli Elfi.

Cibo:

  • Flinny: Zuppa di legumi ricostituente, molto speziata. Molto spesso si usa mettere nella zuppa anche dei pezzi meno pregiati di cacciagione per conferire maggior sapore.
  • Cottash: Spremuta di frutti rossi con aggiunta di liquore all’anice stellato, zucchero, cannella e scorze di limone. Il tutto servito caldo. E’ una classica bevanda da servire in inverno o comunque nei climi freddi.
  • Pastezka: Arrosto misto di cacciagione, tagliato in piccoli pezzi e condito con aneto, miele, aceto di more e accompagnato da pesche caramellate.
  • Vino speziato: Bevanda tipica elfica, spesso molto zuccherina e dalla notevole gradazione. Le spezie e la frutta messa a macerare variano da città a città e spesso da famiglia a famiglia. Quasi ogni famiglia elfica, infatti, ha la sua “versione” di vino speziato.
  • Tulas: Dolce di grano cotto, mandorle, fragole. Spesso viene servito per colazione o di pomeriggio ad accompagnare il the.

Città principali:

Shealass, la grande.

E’ la capitale del regno Elfico. La sua Torre Eburnea svetta al centro della città che sembra espandersi a raggiera intorno alla torre stessa. La torre è anche la sede del consiglio e dell’attuale regina, Amarwel, che governa la città e tutto il regno. Si dice sia la donna più bella di Yortik, nonostante molto pochi dei “non-elfi” abbiano avuto la fortuna di poterla ammirare, visto che i suoi viaggi all’estero, di natura squisitamente diplomatica, sono stati molto molto rari.

Shealass è una città dalla bellezza mozzafiato. Qui gli artisti elfici hanno dato il meglio di se stessi per cercare di portare su Yortik tutta la bellezza e l’armonia della loro razza. Shaelass è famosa per il tempio di Siya e di Letiqua, un unico grande tempio che onora le due dee, rappresentando il bene, la guarigione, la natura e la morte intesa come parte del ciclo naturale della vita stessa. 

Tanoriel, la città dei segreti.

E’ la sede della più grande accademia magica del regno. La torre d’ebano, a nord ovest rispetto alla piazza principale della città, è sede della prova della torre per i giovani aspiranti maghi, che deve essere superata, prima di potersi fregiarsi ufficialmente di questo titolo. E’ una città che vive principalmente di scambi commerciali di oggetti magici e dell’indotto dell’accademia stessa, ma anche del commercio di libri, quadri e altri oggetti d’arte. 

Taratiel, colui che governa la città, è l’unico figlio di Elandorr, fratello di Amarwel. Questo lo rende nipote della Regina Amarwel.  E’ poco più di un ragazzo. Molti sostengono che Elandorr si sia ritirato troppo presto e che il compito di governare una città come Tanoriel sia troppo gravoso per un giovane che ancora non ha completato il suo percorso di formazione nelle corporazioni. Nonostante queste preoccupazioni la città attualmente sembra vivere un momento di prosperità e benessere mai eguagliato prima.

Elmishas, la città dell’acciaio

E’ la sede della più grande accademia di combattenti del regno. La torre Carmina al centro esatto della città è circondata da una grande arena dove settimanalmente i combattenti dell’accademia eseguono spettacoli dimostrativi di abilità con le armi sia da mischia che a distanza. Gli spettacoli con le armi da mischia sono sia a corpo libero, sia con un avversario con cui confrontarsi. Si effettuano con il combattente completamente nudo che impugna delle lame smussate in modo da evitare conseguenze spiacevoli. Le lame vengono immerse per una notte in una mistura alchemica ricavata dalla bile di un Boulderling, un grosso insetto della foresta. Questa mistura provoca, a contatto con la pelle, una forte sensazione di stordimento. Questo a simulare, durante il combattimento, gli effetti della perdita di sangue da parte della persona colpita. Gli spettacoli con le armi a distanza in genere sono delle gare di tiro al bersaglio che culminano nella prova di Laees , dal nome del suo inventore. Il tiratore viene posto a venti metri di distanza dalla torre Carmina che viene allestita per l’occasione con delle sfere di 30cm circa che vengono fatte scendere, lungo una fune, dalla cima della torre, fino a terra. Sia la fune che la sfera vengono preparate in modo tale che la sfera, scorrendo lungo la corda, produca un rumore simile ad un forte ronzio, che cambia di tonalità a seconda della sezione di fune sulla quale sta scorrendo. Il tiratore viene bendato e, con l’aiuto del solo udito, deve colpire la sfera mentre sta scorrendo ad un’altezza compresa tra il terzo ed il secondo piano della torre stessa.

La città è anche famosa per l’artigianato e per i prodotti agricoli di ottima qualità. Shalia, sorella della regina Amarwel, governa la città in maniera severa e giusta.