Capitolo Vb Corallo Rosso Sangue

Partecipanti: Capitan J. Belly, la Mamma, Polena, Zatarra, Narset, Angus, Gravik

Mentre i Mastini si stanno godendo la loro meritata (?) nuova sede all’interno del quartiere a loro riservato nella città di Porto dei Popoli, vengono contattati da un ometto che si presenta come Wilhelm Gallhof, figlio di un famoso gioielliere locale, che si trova in difficoltà economiche a seguito della scomparsa del padre. Il genitore dell’artigiano è infatti deceduto nel corso della ribellione sobillata dalle Vele Spezzate e i suoi dipendenti hanno pensato bene di approfittare del caos per saccheggiare l’attività, lasciando l’erede in mutande.

Wilhelm spiega che vorrebbe rimettersi nel mercato ma che non ha al momento i mezzi per procurarsi la materia prima per cui suo padre era famoso: corallo. Mostra alle estasiate Polena e Mamma il frutto del lavoro della sua famiglia e promette reciproci benefici se i nuovi padroni della città lo aiuteranno a recuperare un carico di materia prima, approfittando dell’imminente bassa marea.

I Mastini, attratti dalle prospettive di guadagno (e dalla bellezza del campione “donato” dal gioielliere alla Mamma” si organizzano e in breve tempo si ritrovano sotto una pioggerellina fastidiosa a percorrere una vasta pianura di sabbia bagnata dove qua e là si trovano i resti degli abitanti del mare troppo lenti per mettersi al sicuro prima del ritiro delle acque.

Le indicazioni di Wilhelm sembrano valide, ben presto il gruppo individua una vasta chiazza di corallo, che però sembra muoversi in maniera inquietante.

Dopo le prime esitazioni i pirati si avvicinano al bottino, scoprendo che è ricoperto da stelle marine di tutte le dimensioni. Le stelle marine sembrano stare allegramente pasteggiando sulle preziose escrescenze tubulari, protette da fitti manti di spine.

Dopo un breve confronto Polena prende il coraggio a due mani e decide di tentare di “speziare” le stelle marine, che per tutta risposta le tirano addosso salve di aculei avvelenati. Ben presto la procace avventuriera capisce che il veleno di cui sono ricoperte le spine degli echinodermi causa una sordità profonda, seppur momentanea.

Per nulla scoraggiati i Mastini attuano una pratica di guerriglia e mandando avanti i loro combattenti in stile anti sommossa cominciano a raccogliere i preziosi coralli.

Dopo alcuni minuti di fitto combattimento, il gruppo si rende conto che lì vicino si trova una ulteriore “macchia” di coralli. Questo nuovo giacimento sembra promettere ulteriori guadagni, anche per l’aspetto peculiare dei coralli che lo compongono: cangianti e splendidi come mai nessuno dei Mastini ne aveva visti.

Purtroppo accanto al giacimento sono presenti anche dei cadaveri…

Mentre le stelle marine battono in ritirata i Mastini ponderano il da farsi. Deve certamente esserci una qualche fregatura. Alla fine decidono di scegliere la prudenza e il disprezzo per le leggi della natura e Narset alza 4 dei 6 cadaveri, lasciando appositamente da parte quello decapitato di netto. Purtroppo il sesto non era un cadavere e, terrorizzato, il sesto uomo comincia ad urlare e contorcersi dal dolore, terrorizzato mentre i suoi compagni vengono diretti dalla strega verso i coralli cangianti.

Il gruppo comincia ad organizzarsi per salvare il malcapitato, ma mentre i coraggiosi corrono verso il ferito, i cauti osservano e Polena (ripresasi dal veleno grazie alle attenzioni della Mamma) tira sassi, da sotto i coralli emerge una enorme lumaca con il guscio incrostato dai preziosi coralli che attacca i non morti.

I Mastini ponderano attentamente il da farsi.

Decidono di non combattere.

Mentre Narset fa scappare i non morti con le tasche piene di frammenti di corallo spezzati dalle loro mani fredde (e dai sassi di Polena), Belly trae in salvo il ferito. Gravik invece corre un grande rischio per recuperare la borsa abbandonata di uno dei morti, zeppa di coralli cangianti, e grazie all’interposizione di uno dei non morti di Narset riesce a mantenere la testa attaccata al collo.

Con le tasche piene di coralli i pirati ripartono alla volta della città, mentre la pioggia comincia a farsi più intensa. Il ferito è sotto shock e farnetica qualcosa sul fatto che il cadavere decapitato appartenesse a Wilhelm Gallhof, un signore gentile che li aveva ingaggiati per aiutarlo a rimettere in piedi l’attività di famiglia. Interrogato sull’aspetto del suo committente, il povero traumatizzato descrive una persona molto diversa da quella che ha ingaggiato i Mastini.

Il mistero si infittisce ancor di più quando Gravik, frugando nella borsa recuperata con fatica, trova una lettera con poche parole: “Lord Antonidas ha bisogno di altri fondi per i suoi progetti. Datti da Fare”.

I Mastini, capendo di essere stati ingannati giurano vendetta contro Lord Antonidas e il falso Wilhelm.

NOTE: la lumaca e la stella marina sono liberamente ispirate a quattro creature realmente esistenti: la Achantaster Planci, che si nutre realmente di coralli ed è un problema reale per la sopravvivenza di molte barriere coralline, la Charonia Tritonis, una sorta di lumaca marina che adora mangiarsi le Achantaster, l’istrice, che lancia le proprie spine per difendersi dai predatori e i molluschi dell’ordine degli stomatopodi, anche noti come “mantis shrimp” che sono in grado di raggiungere velocità elevatissime con le loro chele.

I peculiari coralli sulla corazza della lumaca, crescono come conseguenza del particolare combinarsi del processo di digestione dei coralli da parte delle stelle marine con il processo di digestione delle stelle marine da parte della lumaca.

I coralli semi-digeriti vengono riprocessati dal sistema digestivo della lumaca che però non riesce ad utilizzarli come nutrimento e quindi li espelle sul suo guscio, dove si accumulano. Quando le lumache muoiono, lasciano i loro gusci sul fondo del mare, dove si formano chiazze di coralli multicolori che si possono trovare solo intorno all’arcipelago del Crocevia.

La mancata digestione è infatti dovuta ad una reazione tra i fluidi della stella marina divorata e i succhi digestivi della lumaca (potenziati dalle energie magiche latenti dalla grande detonazione causata da Leyda) che trasforma i coralli cambiandone il colore.

Wilhelm Gallhof è il nome di un famoso pittore vissuto a cavallo tra 1800 e 1900, noto per i soggetti poco vestiti dei suoi dipinti tra cui spicca in particolare “Die Korallenkette“, la collana di corallo.