Capitolo VI: Xun strikes back

È una fredda e limpida notte ad Approdo dei popoli, il vento che soffia attraversando i vicoli deserti della cittadina sembra quasi ululare… Una figura ammantata procede verso una piccola taverna dove una finestra è ancora illuminata da delle candele le cui fiamme danzano quando il vento si fa più forte e gli spifferi fanno sbattere i vetri della vecchia finestra. La porta si spalanca e l’uomo entra accompagnato dal freddo e da foglie secche che rotolano ai suoi piedi.
*Porto notizie* dice levandosi il cappuccio.
Ren guarda il foglio sul quale stava scrivendo volare a terra a causa dell’aria gelida entrata prepotente nella stanza. Resta un attimo fisso mostrando disappunto per essere stato interrotto, ma poi composto fa uscire un semplice e solenne: *Parla*.
L’uomo lo guarda mesto e, facendo un passo avanti, riprende a parlare: *Si ecco, scusi l’ora tarda Capitano. Sono Random e monto di guardia sul versante Est dell’isola. È stato riferito che delle navi stanno approdando nella piccola isola di Roccia Petriolo, alcune di esse battono bandiera di un altro stato… Abbiamo contato almeno 3 diversi vessilli ma le navi che sono arrivate sono molte di più…*
Il capitano si alza in piedi ordinando di andare a chiamare velocemente Caleb Nicholson, J.Bally e Jack Daniels mentre va a svegliare i suoi più fidati.
*Cosa cazzo ci fanno laggiù? Aspettavamo qualcuno si, ma qui da noi e soprattutto non tutte quelle navi!* bofonchia mentre si affretta a raggiungere gli altri.

All’alba i capitani e i loro più fidati uomini sono tutti radunati nella torre.
La torre, ex abitazione di Leida, sorge al centro della città ed è oramai il luogo dove ci si raduna per discutere di tutto ciò che riguarda l’amministrazione dell’arcipelago.
Messi tutti quanti al corrente della cosa, senza pensarci troppo su, vengono preparate di fretta e furia l’Ombrosa e la Figlia Perduta per salpare e raggiungere gli inaspettati ospiti.