Majira, dea delle costruzioni e dei manufatti

Sembianze di donna giovane con pelle di ferro, capelli di rame e occhi di cristallo verde.
Al centro del petto un pannello di vetro che lascia intravedere ingranaggi impossibili e meccanismi che sfidano qualsiasi legge mortale nel loro funzionamento.
Indossa un vestito composto da, ogni metallo esistente in questa e altre realtá, perennemente bianco rovente ed emana, di conseguenza, una luce quasi accecante.

Nella vita di un artigiano contano molto le abilità e poco le parole, per questo l’unico modo possibile per comunicare con lei è tramite suoni riconducibili ai mestieri (Battiti di martello, cigolii, ticchettii e qualsiasi rumore meccanico).

I fedeli di Majira (fabbri, inventori, artefici, scienziati) pregano la Dea affinché ella doni loro “la scintilla”.
L’idea vincente, il guizzo d’ingegno, l’ispirazione.
Con essa loro si impegnano per creare qualcosa di così perfetto che la Dea ne sarebbe orgogliosa.
Questo li porta ad essere estremamente perfezionisti e a concentrare le proprie energie unicamente su quella creazione.
I più devoti sono così maniacali da risultare, ai non devoti, degli alienati che pensano solo alle loro creazioni.

I tempi dedicati a Majira sono composti da un ampia sala al centro della quale svetta una statua della Dea così piena di dettagli da sembrare quasi viva.
Intorno ad essa sono presenti banchi da lavoro, cavalletti per la conciatura, forge, tavoli da sartoria.
I fedeli lavorano dinanzi alla statua creando un’opera che sia degna di Majira.

Nel Tempio principale, quello eretto nella capitale, la sala è più ampia e adorna di opere che estremizzano la magnificenza dell’ingegno umano.
Al centro un imponente e perfetta statua di Majira è circondata da un canale pieno di metallo fuso. Qui i devoti artigiani creano le loro opere e dedicano il risultato di quel loro lavoro a lei gettandolo nel canale e facendolo diventare parte della Dea stessa. In questo modo si richiede il favore della Dea affinché ella doni loro la capacità di creare un’opera di importanza eccelsa; E’ grazie a questo rito che opere sono passate alla storia come estremamente rivoluzionarie.

Anatema:
Il peggior peccato agli occhi della Dea è quello di lasciare un’opera incompiuta o di dedicarsi ad essa solo in parte, con superficialità.

Dogmi:
Se una cosa può essere pensata allora puoi crearla.
Alimenta la scintilla dentro di te affinché essa sia lo strumento per dare vita alle tue idee.